E’ il più importante Museo Archeologico d’Europa, con una ricca collezione di monete, una Sezione Egizia e una serie di Sale che ospitano pezzi di eccezionale importanza.
Tra questi vanno citati il grande mosaico che raffigura “La battaglia di Alessandro a Isso”, il Toro Farnese, il gruppo dei Tirannicidi, le Tavole di Eraclea e le Sale del Tempio di Iside. Si tratta di sculture, pitture parietali, mosaici, armi, terrecotte, vasi, oggetti in osso e avorio, monili.
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Biglietti per il museo: prezzi e dove acquistarli
Prezzi dei Biglietti
- Intero € 18.00
- Ridotto € 2.00
- Speciale Famiglia (due adulti) € 32.00
- Ridotto Artecard e ridotto accompagnatore OPENMANN € 9.00
- Ridotto convenzioni € 16.00
I biglietti online prevedono un piccolo sovrapprezzo, ma può valerne la pena se si prevede una visita in un periodo di grande affluenza, poichè permettono di saltare la coda. Acquistate solo biglietti stampati a casa o mostrati sul cellulare che possono essere scannerizzati direttamente alle casse. Il ritiro dei biglietti al museo è molto più veloce della coda per i biglietti standard. I biglietti sono acquistabili in alternativa anche su questo sito.
In alternativa, acquistando la carta ArteCard di 3 giorni, potrete avere accesso anche al museo archeologico. Trovate più informazioni sul sito della Regione Campania.
Cosa vedere al Museo Archeologico di Napoli?
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è famoso soprattutto per la sua collezione di grandi sculture romane e di oggetti portati qui dai vicini scavi di Pompei ed Ercolano. Anche le altre collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli sono di alta qualità, ma la maggior parte dei visitatori viene a vedere la collezione Farnese e le opere provenienti da Pompei ed Ercolano.
È piacevole passeggiare nel cortile aperto con un giardino di camelie, dove sono esposte diverse sculture e sarcofagi di grandi dimensioni rinvenuti in Campania.
Il re Carlo III di Borbone richiese le migliori opere di Pompei ed Ercolano per il suo progetto di museo a Napoli e oggi le migliori opere di questi scavi sono ancora esposte qui, con copie spesso esposte nei siti archeologici.
Gli oggetti provenienti da Pompei ed Ercolano sono distribuiti in diverse sale, ma per lo più raggruppati nei seguenti temi: mosaici, affreschi, bronzi, arte erotica e una vasta collezione di oggetti in metallo, avorio e vetro.
Le collezioni di punta del Museo Archeologico Nazionale di Napoli comprendono:
La Collezione Farnese a Napoli
La famiglia Farnese fu una casata nobile molto influente nell’Italia del Rinascimento e gran parte dei suoi tesori artistici giunsero a Napoli grazie a Carlo III di Borbone, che salì al trono di Napoli nel 1734. Lui e i suoi successori portarono a Napoli gran parte dei tesori della famiglia provenienti dall’antichità, oltre alle migliori opere d’arte provenienti dagli scavi di Pompei ed Ercolano.
Le sculture farnesiane dell’antichità sono tuttora al centro del Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Alcune delle opere più impressionanti sono le sculture a grandezza naturale scavate dalle terme di Caracalla a Roma. Tra queste, il toro Farnese, che è la più grande scultura per lo più intatta sopravvissuta all’epoca romana.
La statua di Ercole che tiene le mele delle Esperidi dietro la schiena è stata riscoperta nel 1546, ma senza le gambe inferiori. Solo nel 1787 gli vennero restituite le gambe originarie: quelle provvisorie sono esposte nelle vicinanze e presentano polpacci chiaramente meno muscolosi.
Della vasta collezione di altre sculture e busti romani, la Venere Callipigia è particolarmente popolare. Il suo nome si traduce letteralmente come Afrodite dalle belle natiche, o fondoschiena sexy. Questa statua in marmo risale al I secolo a.C. e si pensa sia basata su un bronzo greco del 300 a.C. circa.
Da vedere anche l’Atlante Farnese, attualmente esposto nella Sala della Meridiana all’ultimo piano. Ancora una volta una copia in marmo romano del II secolo di un’opera greca precedente, questa è la più antica statua superstite di Atlante e la prima rappresentazione conosciuta della sfera celeste.
La piccola ma squisita collezione di gemme farnesiane si trova in due sale (dietro l’Ercole). Le esposizioni comprendono la coppa Farnese, una ciotola tolemaica di agata, e un’ampia collezione di gemme incise di qualità eccezionale.
Gabinetto Segreto
Il famoso famosa Gabinetto Segreto ospita la collezione di arte erotica dell’antichità. Per molto tempo l’arte erotica poteva essere ammirata solo con il permesso personale del re ed è stata aperta permanentemente al pubblico solo negli ultimi due decenni circa – i bambini possono ancora entrare solo insieme agli adulti.
Le opere esposte spaziano da bomboniere e scherzi a lavori di eccezionale qualità artistica.
Il fallo eretto era visto a Pompei come un simbolo di fertilità, fortuna e ricchezza e non necessariamente come un simbolo sessuale. Viene spesso utilizzato sulle facciate delle case per allontanare la sfortuna o il malocchio, mentre dipinti e sculture di maschi eretti di dimensioni eccessive accoglievano spesso i visitatori nelle case.
Il bordello di Pompei era famoso per i suoi dipinti erotici alle pareti, ma anche molte case normali avevano affreschi erotici simili.
Diversi affreschi erotici di alta qualità sono esposti nella Stanza Segreta. Il museo possiede anche i migliori dipinti pigmei di Pompei, molti dei quali a tema sessuale. I pigmei erano temi popolari nell’arte nei decenni precedenti alla distruzione di Pompei ed Ercolano a causa dell’eruzione del Vesuvio.
I mosaici del Museo Nazionale Archeologico di Napoli
Alcuni dei migliori mosaici di Pompei sono stati ritrovati nella Casa del Fauno Danzante e sono ora esposti al Museo Archeologico insieme alla statua da cui la casa prende il nome. Il Fauno Danzante è un raro bronzo greco originale sopravvissuto.
Il mosaico di Alessandro della Battaglia di Isso, molto apprezzato, è una copia di un dipinto greco. Altri affreschi di grandi dimensioni rappresentano una collezione di animali e di vita marina. Gli affreschi più piccoli raffigurano spesso animali come cani e uccelli, ma anche persone e tipiche scene di natura morta.
Affreschi da Pompei ed Ercolano
Il museo possiede un’ampia collezione di affreschi provenienti soprattutto da Pompei ed Ercolano. Questi mostrano la ricca varietà di pitture murali utilizzate negli edifici in epoca romana.
I temi ricorrenti includono scene della mitologia – Ercole e Venere erano particolarmente popolari – e rappresentazioni di epopee e poemi famosi come le guerre di Troia. Uccelli, animali e fiori sono spesso utilizzati per arricchire le opere e venivano dipinti in modo squisitamente dettagliato.
Le persone sono spesso dipinte in modo idealizzato, ma alcune raffigurano persone reali: il ritratto del fornaio pompeiano Terenzio Neo e di sua moglie, anche chiamato Paquio Proculo, è probabilmente l’esempio più noto.
Bronzi Romani della Villa dei Papiri
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli possiede un’importante collezione di bronzi romani rinvenuti nella Villa dei Papiri di Ercolano. Questa casa apparteneva al suocero di Giulio Cesare e prende il nome dai circa 1.800 rotoli di papiro che furono scoperti durante gli scavi – molti erano carbonizzati ma alcuni potevano ancora essere srotolati e letti.
Molti dei bronzi scoperti a Ercolano sono esposti con occhi colorati. Tra le opere più famose ci sono due corridori, un Ercole seduto, un satiro ubriaco, numerosi busti e un gruppo di danzatrici, oggi interpretate anche come Danaidi meno festose. Qui è esposta una copia stampata in 3D di Pan che copula con la capra – l’originale si trova nella sala dei segreti.
Oggetti in metallo, avorio e vetro al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
L’esposizione di oggetti in metallo, avorio e vetro del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal nome blando ma accurato, è una sorprendente collezione di oggetti decorativi e utensili pratici provenienti da Pompei ed Ercolano e utilizzati nella vita quotidiana di Roma.
La scoperta di questi oggetti durante gli scavi ha fornito agli archeologi una grande quantità di informazioni sulla vita ordinaria e sulle attività quotidiane in epoca romana. Si tratta di oggetti comuni come posate e pentole, oggetti decorativi, attrezzature mediche e utensili trovati in varie officine. Molti oggetti sono ancora immediatamente identificabili senza bisogno di alcuna descrizione.
Il vaso blu (anforisco) è l’oggetto di maggiore qualità artistica di questa sezione. Questo vaso in vetro del I secolo d.C. è decorato con amorini a cammeo e scene di raccolta.
Quanto tempo ci vuole per visitare il Museo?
Prevedete di trascorrere almeno 2 ore per vedere i punti salienti del Museo Archeologico consigliati nei paragrafi precedenti, circa 4 ore invece per approfondire la vasta collezione esposta.
Come arrivare al Museo
- Con la metropolitana linea 1 scendete alla fermata Museo.
- Con la metropolitana linea 2 scendere alla fermata Piazza Cavour
- In autobus: c57, r4, c63 da Capodimonte
Contatti & Orari
Indirizzo: piazza museo, 19 Napoli
Telefono: 081 4422149
Sito Web Ufficiale
Orari: Dal mercoledì al lunedì e martedì 1 novembre 9.00 – 19.30
ultimo ingresso ore 18.30
tutti i primi venerdì del mese apertura fino alle 22.00
Ricordate che: Non è consentito portare con sé borse o zaini di grandi dimensioni e consumare cibo nelle aree espositive. È consentito fotografare senza flash e treppiede, mentre per le fotografie professionali è necessaria l’autorizzazione della direzione.
Storia del Museo
L’edificio del Museo fu costruito nei primi anni del ‘600 su di un primitivo impianto della fine del ‘500, destinato a scuderia e mai utilizzato. La nuova costruzione, che doveva ospitare l’Università di Napoli, venne inaugurata nel 1615 e le fu dato il nome di “Palazzo dei Regi Studi”.
Nel 1777, trasferita l’Università, il re Ferdinando IV di Borbone destinò il Palazzo a sede del Museo Borbonico e della Real Biblioteca e diede l’incarico all’architetto F. Fuga di restaurare e modificare l’edificio. Si ebbero negli anni numerose trasformazioni architettoniche, la più sostanziale delle quali fu l’innalzamento del primo piano sulle due ali del palazzo.
Tra la fine del ‘700 e i primi dell’800 vennero via via sistemate le ricche collezioni farnesiane – quadreria, raccolte d’antichità e biblioteca – , prima in parte collocate nel Museo di Capodimonte, e le raccolte dei vari palazzi reali. All’inizio dell’800 vennero trasportate nel Museo anche le antichità trovate a partire dalla metà del ‘700 a Pompei, Ercolano e Stabia ed esposte fino a quel momento nel Museo Ercolanese di Portici.
Nel 1816 il Museo, così costituito intorno ai due grossi nuclei farnesiano e vesuviano, prese il nome di “Real Museo Borbonico”. Nel corso del secolo scorso si susseguirono molte nuove immissioni, sia di collezioni private sia di materiali di scavo, provenienti per lo più dalla Campania e dall’Italia Meridionale.
Intanto, nel 1860, con l’unità d’Italia, il Museo Borbonico diventava di proprietà dello Stato, assumendo la nuova denominazione di “Museo Nazionale” .
Tra il 1863 e il 1875 I’istituto, che aveva sempre avuto problemi di affollamento e di organizzazione dell’esposizione, venne finalmente in buona parte riordinato da Giuseppe Fiorelli.
Una nuova generale sistemazione venne realizzata da Ettore Pais tra il 1901 e il 1904 e ad essa seguirono riorganizzazioni di singole collezioni, rese possibili anche dalla disponibilità di nuovi spazi determinata dai trasferimenti in altre sedi, nel 1925, della Biblioteca Nazionale – l’antica Real Biblioteca – e, nel 1957, della Pinacoteca, che andò a costituire il “Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte”. Rimasero così in questa sede soltanto le ricche collezioni di antichità, e il Museo assunse quindi la sua odierna identità di Museo Archeologico.
L’esposizione del museo è suddivisa così:
- Piano seminterrato: Epigrafi – Collezione Egizia
- Piano terra : Sculture – Sculture Farnese – Gemme incise
- Piano ammezzato: Mosaici – Sculture – Collezione Astarita
- Primo piano: Villa dei Papiri – Collezione Vascolare – Salone della Meridiana – Sezione Topografica – Affreschi – Tempio di Iside – Plastico di Pompei – Argenti, Avori, Terrecotte – Armi – Medagliere